mercoledì 3 marzo 2010

I Mammiferi


I mammiferi sono vertebrati e devono il loro nome alle ghiandole mammarie che producono il latte e si trovano nelle femmine.
La fecondazione dei mammiferi è sempre interna, ma i cuccioli appena nati non sempre sono del tutto formati. Per questo motivo gli studiosi li hanno classificati in:

-Monotremi

-Marsupiali

-Placentati


Monotremi

I monotremi sono ovipari, perchè depongono le uova. Dopo la schiusa, però, allattano i piccoli come tutti gli altri mammiferi.Vi appartengono poche specie dell'Australia e della Nuova Guinea, come l'echidnae e l'ornitorinco, caratteristico per la bocca dotata di un becco privo di denti e per le zampe palmate, adatte alla vita acquatica.


Marsupiali

Nei mammiferi marsupiali, la gestazione, ossia il periodo durante il quale i figli vengono mantenuti all'interno del corpo materno, è brevissima.Quando vengono alla luce, i cuccioli sono piccolissimi e hanno un aspetto molto diverso da quello dei loro genitori.Appena nati si arrampicano lungo il ventre della madre, aggrappandosi ai suoi peli con gli arti anteriori, che sono molto grandi rispetto al resto del corpo.in questo modo raggiungono il marsupio, una piega della pelle del ventre materno contenente le ghiandole del latte, qui rimangono fino al completamento del loro sviluppo, attaccandosi con la bocca alle mammelle della madre per succhiare il latte. La maggior parte dei marsupiali vive in Australia. Marsupiali Australiani molto noti sono il canguro e il koala, ma vi sono anche specie meno conosciute, come le talpe, i topi e addirittura, scoiattoli volanti. Solo poche specie, come l' opossum, abitano nel continente Americano.


Placentati

La maggior parte dei mammiferi, incluso l'uomo, appartiene al gruppo dei placentati, che comprende circa 5000 specie diffuse in tutto il mondo.
I placentati sono vivipari e il loro nome deriva della placenta, una particolare struttura situata all'interno del corpo materno che permette gli scambi delle sostanze nutritive, di quelle di rifiuto, di ossigeno e di anidride carbonica tra la madre e l'embrione. Quest'ultimo è legato alla placenta attraverso il cordone ombelicale ed è immerso in una soluzione salina, il liquido amniotico, racchiuso in una membrana detta amnios. In questo modo il piccolo, contenuto nel corpo dell'adulto, risulta particolarmente protetto nel periodo più delicato, durante il quale si compie lo sviluppo embrionale. Terminato il periodo della gestazione, che pur variando a seconda delle specie è sempre più lungo di quello dei marsupiali, il piccolo viene partorito, cioè fuoriesce dal corpo della madre e comincia così la sua vita attiva. Come negli uccelli, anche nei placentati la prole può essere atta, cioè quando i piccoli appena nati sono in grado di muoversi e cercare l'alimento da soli, oppure inetta cioè quando i cuccioli non sono in grado di provvedere alla propria sussistenza; ma in ogni caso è oggetto di cure parentali.


Letizia M.

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